Londra Esoterica,  paranormale,  Spiritualità

La Londra esoterica – 36 Blythe road

di Stella Azzini

Londra, città cosmopolita dalle mille facce, città in cui regna il dualismo più estremo.
La periferia con quartieri tranquilli, che paiono piccoli villaggi, e la City con i suoi grattaceli tirati a lucido in cui si respira l’odore dei soldi, del potere.
Un esempio calzante di questo dualismo è Liverpool Street, ai bordi nord del così detto Square Mile (soprannome dato al distretto finanziario della città).
È una zona di uffici fighi, banche e assicurazioni, a quattro passi da Brik Lane, quartiere povero, variopinto, chiassoso e dal forte odore di spezie.
A Liverpool Street si può osservare uno dei tanti draghi che contrassegnano i confini della City.
Il più famoso è però a Fleet street (strada famosa per gli studi di avvocati, tribunali e per le svariate sedi di giornali) il Temple Bar Memorial, con il suo drago rampante, chiara raffigurazione del potere, svetta al centro della strada.
Londra è una città costellata di simboli esoterici che, agli occhi della gente troppo impegnata, non sono altro che statue decorative magari un po’ bizzarre, ma, per chi ha un minimo di conoscenza di occulto, sono emblematici.

Anche questa è Londra, una città in cui un banalissimo Café di Hammersmith, che serve operai e impiegati della zona, un tempo era luogo di incontro di una delle più famose società segrete: the Hermetic Order of the Golden Dawn.

Cos’era il cosidetto Hermetic Order of the Golden Dawn?
Una società segreta nata alla fine del 1800 e atta allo studio dell’occulto e del paranormale di cui fecero parte nomi importanti di artisti e scrittori europei. Giusto per citarne alcuni: W.B. Yeats (poeta irlandese), Bram Stoker (autore di Dracula), Meyrink (scrittore austriaco, autore del Golem), Conan Doyle (papà del famoso Sherlock Holmes), Dion Fortune (esoterista, che verrà espulsa dalla Golden Dawn e creerà la Society of the Inner Light) e forse il più famoso mago oscuro di tutti i tempi: Alistair Crowley.

Al primo piano del numero 36 di Blythe Street si incontravano i membri della Golden Dawn

In verità maghi e streghe non si incontravano proprio al bar, ma al primo piano dello stesso stabile.
36 Blythe Road non è di certo un luogo misterioso, si deve viaggiare un po’ di fantasia.
Ma si dice spesso “Se queste mura potessero parlare, chissà cosa racconterebbero…” ed è quello che mi chiedo anch’io.
Mi piacerebbe proprio sapere se ci siano ancora impregnate delle energie degli occultisti che lo frequentavano oltre un secolo fa (se avete letto il mio articolo sui fantasmi faccio accenno a energie che rimangono in un luogo e vengono percepite solo da persone con maggior sensibilità) se qualcuno di loro vaghi ancora nelle vicinanze di 36 Blythe Road.
E chissà se Declan, con il suo dono, sarebbe in grado di vedere qualcosa… forse varrebbe la pena scrivere un racconto.

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