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Old Hag. La paralisi notturna.

Non posso negare di essere affascinata dal macabro, dalle storie di paura, oppure delle leggende; quella che maggiormente mi intriga è quella della Night Hag, o Old Hag (Vecchia Megera), come viene chiamata nel mondo anglosassone.

La Old Hag ha solitamente l’aspetto di una vecchia stracciona, una strega, che appare durante la notte, in concomitanza al fenomeno della paralisi del sonno.
Il malcapitato si sveglia all’improvviso, incapacitato a muoversi, ha la percezione che il tempo sia dilatato e che qualcosa di orribile sia presente nella stanza con lui.
A volte quest’entità siede sul suo petto oppure lo osserva dal bordo del letto.

Sebbene la scienza lo consideri un fenomeno naturale, un disturbo del sonno accompagnato da allucinazioni, io ritengo che, da inguaribile romantica e amante del paranormale, qualcosa non quadri.

La Night Hag in un’illustrazione di Latass Estudio
© 2021 Latass Estudio
https://www.instagram.com/latass.estudio/

Come per i fantasmi, la Night Hag trova descrizioni simili in tempi e culture diversissime.
Per fare qualche esempio: Melville ne scrisse in Moby Dick; Füssli ne fece un quadro, il famoso Incubo, in cui un essere grottesco siede sul petto di una giovane dormiente; Roberto Leonardi l’illustra magistralmente nel suo thriller Blackout e io ne parlo in Memento Mori.

Non ho mai avuto esperienze di paralisi del sonno; chiacchierando con amici e conoscenti ho scoperto che è un fenomeno piuttosto frequente, la maggior parte dei malcapitati sono di sesso maschile.
Tra questi c’è chi ha proprio visto la Night Hag, chi qualche altro tipo di entità, o chi ha solo percepito una presenza, un peso, sul proprio letto.

Declan, il protagonista di Memento Mori, non sarà cosi fortunato. Il suo incontro con la Old Hag, o Pandafeche, come viene chiamata in Abruzzo, caratterizzerà la sua vita sin dall’adolescenza.

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